Alessandro Dell’Acqua ci racconta della sua avventura: N°21 Kids
Nell’edizione invernale di gennaio è stata lanciata una grande novità al Pitti Bimbo, la nuova collezione N°21 Kids. Facciamo due chiacchere con il designer, Alessandro Dell’Acqua:
Alessandro, disegni la donna e l’uomo N°21, come mai buttarsi in una nuova avventura col bambino?
La collezione N°21 Kids è nata dalle tante richieste ricevute da clienti, amici e negozi fidati e, in più, come ulteriore sfida di allargare il mondo N°21.
E’ la prima volta che disegni una collezione bambino? Come nasce questa collezione N°21 Kids AW 2016-17?
E’ la prima collezione bambino che disegno. Per me è importante creare un dialogo tra le collezioni uomo, donna e bambino: i tratti caratterizzanti del brand N°21 devono ritrovarsi in tutte le collezioni.
Rispetto alle altre collezioni bambino/a, N°21 Kids che cosa apporta di nuovo o di diverso nell’approccio al mondo della moda bambino?
Il punto di partenza per me è stato l’utilizzo di forme e materiali già presenti nelle collezioni donna e uomo con un’attenzione particolare alla vestibilità. I bambini devono sentirsi estremamente liberi in ciò che indossano ed esprimere la propria personalità anche attraverso ciò che indossano.
C’è qualcosa del DNA della donna e dell’uomo N°21 in questa linea kids?
La combinazione inaspettata di tessuti, il mix di guardaroba maschile e femminile, la ricerca dei materiali senza mai dimenticare l’esigenza di comfort e l’elemento del colore.
Nel scegliere il partner produttivo della collezione che cosa vi ha indirizzato verso l’azienda Grant?
Grant è un’azienda che ha una lunghissima esperienza nel childrenswear. Con il team condivido il continuo desiderio di innovare attraverso nuove tecniche e nuovi modi di dar forma e mixare tessuti diversi.
E ora qualche domanda all’Alessandro Dell’Acqua bambino,
Come ti vestivi da bambino? Chi sceglieva i tuoi capi? Avevi un capo preferito?
Da bambino preferivo uno stile casual, i capi classici di un guardaroba maschile quali una felpa, un jeans ed un montgomery.
Qual era il tuo gioco preferito?
Passavo molto tempo davanti alla tv: il mio sogno era di diventare un attore, ma ero troppo timido e la scuola di cinema era troppo costosa.
Un bel ricordo della tua infanzia?
Quasi ogni giorno mio nonno mi portava al cinema. Ancora oggi è la mia grande passione. Erano gli anni del cinema neorealista italiano che ancora oggi ispira le mie collezioni.