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Azzedine Alaia , lo stilista che amava ( davvero ) le donne

Il suo percorso al Design Museum di Londra da non perdere

Le clienti di Alaïa sono donne di rilievo, come Greta Garbo, le top model, sue amiche, prima fra tutte Naomi, e poi Sofia Coppola e Michelle Obama, che devono essere coccolate e chi meglio di Azzedine sapeva farlo? Studi di scultura alle spalle, amava il corpo delle donne, ne esaltava i pregi e nascondeva i difetti, con trucchi prettamente sartoriali di cui era maestro, sapeva strizzare al punto giusto il punto giusto. Negli anni ’80 crea abiti per le ballerine del Crazy Horse di Parigi (come diversi altri colleghi, Jean Charles de Castelbajac e l’indomabile Karl Lagerfeld) e impara a conoscere i segreti delle sinuosità femminili, che adora. Più sarto che stilista,  quello  che  tutte  vorremmo per amico. È fra i primi, se non il primo, ad usare il tessuto elasticizzato, la mitica Lycra® stretch, allora era il tempo delle grandi innovazioni, in- dimenticabili le sue zip che disegnavano  spirali su giacche ed abiti in un gioco sensuale. Il passaparola delle clienti, sue inconsapevoli testimonial, lo renderà celebre ai più, decretandone  il successo internazionale. Mai soddisfatto del proprio lavoro era alla ricerca di una perfezione impossibile, del vestito ideale, che costruiva sul corpo  studiando  il  movimento  dei tessuti, non esaltando solo le forme, ma creando un involucro magico. Minuto come il suo amato cagnolino Patapouf, che portava sempre con sé in tempi non sospetti, non era tipo da red carpet. Schivo, frequentava gli amici di sempre, per loro cucinava  i piatti preferiti, li ospitava con amore. Un outsider che ha saputo sganciarsi dai meccanismi e dalle sirene, a volte temibili, del fashion system, le sue presentazioni non coincidevano con le date del calendario della fashion week parigina, un uomo libero, anche ribelle. In tante gli siamo grate per averci fatto sentire belle negli abiti che aveva pensato  per noi. Sempre silenziosamente e senza clamore, Azzedine stava preparando in collaborazione con il Design Museum di Londra una mostra sulla sua storia professionale, era appassionato d’arte contemporanea . Se ne è andato prima, adesso riposa nella sua terra, in Tunisia, vicino al mare, accanto all’amatissima sorella Hafida.

La sua storia sarà in mostra al Design Museum, più di sessanta creazioni  scelte da Azzedine, che dialogheranno con le opere di Ronan& Erwan Bouroullec, Konstantin Grcic, Marc Newson, Kris Ruhs, e Tatiana Trouvé.

Dal 10 maggio al 7 ottobre 2018.

Sonia Perfetti

ritratto di Peter Lindberg

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