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Fashion makes sense

Oltre 150 stilisti emergenti hanno partecipato alla nona edizione del FashionClash Festival a Maastricht in Olanda

L’originale evento della durata di quattro giorni FashionClash Festival ha presentato le collezioni di oltre 150 nuovi designer provenienti da tutto il mondo, nello specifico dall’Italia, Spagna, Cina, Svizzera, Paesi Bassi, Francia, Polonia, Portogallo, Serbia, Uruguay, Australia, Regno Unito e Belgio.

Sfilate e presentazioni, ma anche installazioni statiche e digitali e performance d’arte e di danza e nuove interessanti novità come il tanto atteso lancio dell’hub creativo Forza Fashion House Maastricht e dell’iniziativa Fashion Makes Sense LAB.

A mio parere, i curatori dell’evento, il cui appropriatissimo tema era Fashion Makes Sense, hanno fatto un lavoro veramente straordinario nella selezione dei designer. Da ricrodare il fatto che sono stati assegnati alcuni premi come, per esempio, a Federico Cina, che ha vinto sia la palma d’oro Festival FashionClash 2017 Talent e anche il premio One To Watch 2017. Sono stati premiati anche Johanna Hehemeyer-Cürten, Ebby Port, Maarten van Mulken, L’EGSQÈRE, Ysabel Cloherty.

Personalmente mi sono piaciute tantissimo le collezioni “romantico contemporaneo” di Alessandro Trincone e di Daria D’Ambrosio e del menswear di LAU di Laura Verdonk. Altrettanto interessante il minimalismo direzionale di Hocheol Moon, di Nika e specialmente di TomNenukko per quanto riguarda i capi in denim. Ho apprezzato però anche la collezione allegra e briosa di Rita Alfonso e alcuni dei look proposti sotto l’egida di Clash Project.

Originalità, innovazione, design propositivo, un approccio e un’estetica all’avanguardia hanno giocato un ruolo molto importante nelle collezioni di Mariou Breuls, Federico Cina, Stevenvandery, Mette Sterre Enterprise, Andrahandaricstudio e Sandra Stachura.

 

Vale anche la pena ricordare le interessanti variazioni sui temi sportswear e streetwear proposti da Bluedenîmes x Minou Lejeune x Tyson Ernste, Rico Berger, Nellafolla, Peer Cox, Han+Inge, Juliëtte Heijnen e Litichevskaya.

Sotto l’ombrello di MAFAD, ho trovato interessante la scelta dei tessuti e la costruzione degli indumenti di Lise van Wetten. Andare oltre lo scopo di provocare una reazione è certamente uno dei fattori prevalenti nel caso di Maarten van Mulken e della provocante collezione di Les Deux Garçons, che era in effetti un perfetto esempio contemporaneo della famosa fiaba “I vestiti nuovi dell’Imperatore” di Hans Christian Andersen.

by Peppe Orrù

http://fashionclash.nl

www.facebook.com/fashionclashfestival

www.youtube.com/user/FASHIONCLASH1

FASHIONCLASH 2017FASHIONCLASH 2017
FASHIONCLASH 2017FASHIONCLASH 2017
FASHIONCLASH 2017FASHIONCLASH 2017
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