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Peter Lindbergh, una visone diversa della fotografia di moda

Alla Reggia di Venaria di Torino, la mostra antologica del grande fotografo tedesco

Peter Lindbergh è senza ombra di dubbio uno dei più grandi fotografi mai apparsi in un mondo così bisognoso di novità come quello della moda, che però così facilmente si abitua e annoia se non percepisce un perenne cambiamento e una visione rivolta verso il futuro. Nei lontani anni Ottanta il giovane tedesco Peter Lindbergh approda in tale realtà e si fa notare per un genere di immagini lontane dagli stereotipi del decennio del power dressing e della fotografia a colori. Lui scatta immagini in bianco e nero, volutamente sottotono, le modelle poco truccate e con i capelli quasi spettinati, gli abiti (anche se di haute couture) sempre casuali e fotografati in luoghi inaspettati come cave polverose, spiagge invernali battute dal vento, palazzi deserti e cadenti a pezzi o in studio con solo rigorosi teli neri e muri scrostati che si intravedono ai lati. Gli anni Novanta lo vedono star assoluta del bianco e nero nel decennio che del black and white fa la sua bandiera di orgoglio, il minimalismo dei capi è perfetto come protagonista di fotografie che sono minimaliste per definizione. La consacrazione definitiva avviene dall’inizio degli anni Duemila quando comincia ad essere letto come uno dei migliori descrittori di un mondo della moda meno glitterato del previsto, ma decisamente più profondo e concettuale. Oggi è di diritto diventato uno dei “grandi saggi” dell’universo della fotografia, amato e quasi idolatrato da schiere di giovani fotografi che si ispirano alla sua opera per riprodurne la tecnica e il concetto che sta alle spalle di un approccio fotografico davvero controcorrente. La mostra alla Reggia di Venaria (curata da Thierry-Maxime Loriot) è una di quelle che vengono definite “antologiche”, con più di duecento immagini che passano attraverso trent’anni di storia. Reggia di Venaria-Sala delle Arti, sino al 4 febbraio 2018.
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Copyright : © Peter Lindbergh
Courtesy line : Courtesy of Peter Lindbergh, Paris / Gagosian Gallery

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