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Chiaccherata con Stephen Jones, geniale designer di cappelli

Lo straordinario designer di cappelli britannico condivide alcuni dettagli sulla collezione primavera/estate 2017

by Peppe Orrù

15 Limelight
14 Anharmonic

 

 


Potresti raccontarci qualcosa sulla tua straordinaria abilità di trasformare i più incredibili voli pindarici in realtà e sulla collezione primavera/estate 2017?

Il punto di partenza è trovare da qualche parte un tema che funga come fonte d’ispirazione: a volte si tratta di un processo molto lungo, a volte è una sorta di ‘Eureka!’ che avviene nel giro di un secondo.

Per ‘Shade’ la collezione primavera/estate 2017, mi ha interessato molto lo studio delle ombre e il fatto che le ombre possano cambiare l’aspetto delle persone. Il concetto delle ombre ha richiesto tantissimo studio e ricerca sulla matematica della luce. Ho voluto però anche un mood moda molto forte che ho trovato nelle immagini scattate da Cecil Beaton negli anni Quaranta per il Ministero della Guerra in Nord Africa e le fortissime ombre chiaroscurali delle sue fotografie in bianco e nero.

 

Hai utilizzato nuovi materiali, tecniche, dettagli decorativi?

Ogni stagione i designer del cappello utilizzano nuove tecniche e questa collezione non fa eccezione. Ho usato molto spesso una versione più chiara e una più scura dello stesso tessuto, ottenute tramite la tintura o il collocamento di materiali che sono di per sé molto classici. La novità è il fatto che li ho usati in maniera molto insolita.

Avevi in mente una donna in particolare quando stavi disegnando la collezione?

Per la collezione ‘Model Millinery’, una donna che sappia veramente apprezzare un’estetica raffinata e artistica. Per la collezione ‘Miss Jones’, una gamma più ampia di donne in tutto il mondo e le tantissime occasioni in cui si indossa un cappello, come andare alle corse, a un matrimonio, al mare.

 

 

Hai sempre collaborato con gli stilisti internazionali più di talento. Qualche dettaglio sulle collaborazioni per la primavera/estate 2017?

La moda è spesso sinonimo di novità. Questa stagione perciò ho collaborato con lo stilista emergente Ryan Lo per cui ho creato delle feluche frizzanti e appariscenti in passamaneria glitter, veramente spettacolari in passerella e perfette per un party, sia per donna che per uomo! A Parigi invece ho avuto l’onore di collaborare alla prima collezione Christian Dior disegnata da Maria Grazia Chiuri che è rimasta molto contenta e soddisfatta del fatto che la silhouette dei cappelli evocasse la silhouette di una gonna ‘New Look’ di Dior.

 

Hai recentemente pubblicato un nuovo meraviglioso libro in collaborazione con Rizzoli. Altri progetti per il futuro?

Il libro è una biografia scritta da Susannah Frankel che documenta la mia vita da quando da bambino a Liverpool nel nord dell’Inghilterra sognavo di diventare un astronauta ai nostri giorni e al fatto che sono il soggetto di retrospettive in tutto il mondo e l’hat designer per Christian Dior da oltre 20 anni. In programma altre mostre – il 2018 sarà per me l’anno delle mostre! – e un nuovo profumo in collaborazione con Comme des Garçons. Ogni stagione è un nuovo progetto, ogni stagione è come una nuova vita.

 

http://www.stephenjonesmillinery.com/

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