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Barbie

 

Al Musée des Arts Décoratifs

la prima retrospettiva europea sulla bambola americana

Questa è la prima volta che Barbie riceve un invito formale ad entrare come protagonista in un museo parigino e lo fa in grande stile: al Musée des Arts Décoratifs si svolge la mostra sul sogno di ogni bambina. Barbie non è semplicemente un giocattolo ma un pezzo attivo della vita di ogni piccola sin dalla fine degli anni cinquanta ed è stata parte della definizione del ruolo della donna nel mondo occidentale per più di cinquant’anni. Trovo interessante che nella stessa stagione abbiano luogo, in due luoghi lontani del globo, due mostre relative alla moda e al mondo dei bambini: al FIT di New York quella sulle favole e a Parigi quella sul giocattolo femminile par excellence. 700 Barbie prenderanno posto all’interno di 1500 metri quadrati espositivi per la più grande retrospettiva su questa bambola che ha rappresentato un esempio di eleganza per quasi sessant’anni. Si parte dalla prima Barbie del 1959, per passare alla hostess, poi quella in carriera, l’astronauta fino alla Barbie Candidata Presidenziale del 2000. Tutto questo senza dimenticare tutti gli stilisti (veri) che l’hanno vestita e le cui creazioni saranno in mostra: da Oscar de la Renta a Diane Von Furstenberg, dalla Barbie Dior a Karl Lagerfeld. Ebbene sì: Barbie è un pezzo della nostra cultura, un pezzo spesso guardato con sufficienza dagli intellettuali che si sono dovuti ricredere quando hanno capito che intere generazioni sono state formate su questo prodotto della Mattel che capì prima di chiunque altro che la bambola poteva non avere solo le sembianze di un infante ma poteva essere anche la proiezione dei sogni adulti di ogni bambina. Lunga vita alla regina delle bambole.

Musée des Arts Décoratifs, fino al 18 settembre 2016.

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