• Share

Intervista: Myriam Schaefer, un esempio di talento

Dopo una lunga carriera come creative director per marchi come Balenciaga per il quale crea alcune delle borse più iconiche e di successo, nel 2012 Myriam Schaefer lancia l’omonimo marchio di pelletteria di lusso (totalmente prodotto in Italia) che rappresenta oggi uno dei brand più interessanti del settore. Il design è perfetto come anche la qualità, che dimostra come si possano ancora trovare nel XXI secolo borse di lusso che diano l’impressione di essere fatte apposta per colei che le indosserà. Il mercato degli accessori è oggi uno dei più remunerativi del settore moda ed è sempre più difficile trovare pelletterie che trasudino un senso di esclusività e insieme raccontino una storia interessante. Myriam Schaefer rappresenta uno di questi rari casi in cui l’eleganza del prodotto dimostra anche comodità e facilità d’uso per la vita di tutti i giorni. Le linee sono classiche e ben definite, dimostrano una ricerca di materiali ormai quasi scomparsa nel settore degli accessori e una praticità che permette all’acquirente di usarle ogni giorno sia per il lavoro che per il tempo libero. Myriam stessa ha dichiarato che ciò che ha sempre cercato era una borsa nella quale poter mettere le sue sigarette, il portafoglio e lo smartphone, che fosse comoda e che dunque le permettesse di avere le mani libere: può sembrare una banalità ma non lo è per niente, perché le borse dovrebbero servire proprio a questo, a stoccare e contemporaneamente a far sentire bella colei che le usa. Myriam Schaefer è riuscita nel difficile intento dimostrando capacità e gran gusto e portando sul mercato alcune tra le migliori borse viste durante le quattro settimane della moda.Myriam

Il modello Volpone (che prende il nome dal suo cane) è una borsa dalla struttura piuttosto rigida con una tracolla che ricorda quelle delle chitarre e che sta diventando un must tra le borse di alta gamma.

Abbiamo posto alcune domande alla talentuosa stilista:

-Come ha cominciato la sua carriera di stilista?

Ho iniziato la mia carriera, collaborando con Jean Paul Gautier.

Sono stata la sua prima assistente.

-Quali sono stati i momenti più importanti della sua carriera?

Il momento più importante per me é stato quello in chi ho ispirato Jean Paul Gautier per ‘’Le defilé Juif’’ attraverso un libro che si chiama ‘’Un monde disparu‘’ de Roman Vishniac. É stato uno dei défilé più belli in assoluto che ha regalato grandi emozioni.

-Come vede il mondo degli accessori?

Purtroppo nei giorni d’oggi gli accessori perdono in fretta il loro valore per via dei cambiamenti che vengono immessi ogni stagione.

Una borsa viene associata ad un semplice prodotto, invece per me rispecchia un gioiello di una grande importanza, il culto della confidenza.

Sono molto monomaniacale adoro avere un modello di borsa in diversi colori, soprattutto quando trovo quella che mi rispecchia di più, ho la stessa mania anche per le scarpe.

Ho una visione sul mondo degli accessori che rispecchia tanto la mia filosofia di vita, la vita di tutti i giorni.

-Cosa pensa del futuro?

Il futuro dovrebbe essere basato sulla qualità di un prodotto, sulla sua tracciabilità ma soprattutto sul suo savoir-faire.

-Come descrive la sua ultima collezione?

Visto che sono una blue jeans girl, ho voluto trasmettere il mio essere nell’ultima collezione. Ho creato borse di jeans con dei particolari in pelle che danno quel tocco raffinato e di eleganza.

L’abbinamento di questi due materiali non é stata una lavorazione semplice, perché vengono lavorati in modi totalmente diversi. Il risultato finale é stato eclatante, sono molto soddisfatta.

www.myriamschaefer.com

by Maurizio Francesconi