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Conversando con Damur

 

Libertà e Creatività, due forze che guidano la visione del giovane talento Damur Huang. Conosciamo meglio il designer, il brand omonimo e la sua evoluzione 

Designer Damur HuangDesigner Damur Huang
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–   Damur, raccontaci la tua storia e come hai deciso di avvicinarti ai mondi della moda e della creatività.

Vorrei essere un musicista. Suonavo il corno francese in un’orchestra quando ero giovane. Ad un certo momento ho anche voluto essere un programmatore. Ad essere sincero, ora vorrei essere un avvocato, ma penso anche di riuscire bene nell’ambito creativo ed è stata la moda a scegliermi, non il contrario, ahhhh. Più di ogni altra cosa, amo circondarmi di persone creative perchè sanno rendere la vita più giocosa e divertente.

–     Le tue origini asiatiche influenzano la tua visione della moda, e come si conciliano con il gusto del mercato occidentale ?

Vivo in Europa dal 2007. Penso che il Paese in cui uno nasce non determina chi veramente siamo. Siamo tutti esseri umani, e come tali, non cresciamo e non formiamo la nostra personalità in un solo posto. #DAMUR è la prova che questo è vero, perché i nostri modelli non possono essere delimitati in una sola categoria, sono piuttosto creati e inspirati dall’energia di Berlino. Non a caso oggi la cucina internazionale ci offre pietanze come il burger di riso.

-Quali sono le sfide che oggi deve affrontare un giovane designer emergente, in termini di budget, richieste da parte dei consumatori, ricerca di materiali sostenibili, ecc?  

Essendo un giovane brand, non ci poniamo limiti per essere creativi e sfrontati quanto vogliamo. Grandi nomi come Gucci o Louis Vuitton non hanno la stessa libertà di espressione di cui può disporre DAMUR. Allo stesso tempo, è alquanto frustrante vedere che i media e i consumatori scelgono il brand esclusivamente per affermare uno status. Abbastanza noioso, no?

–      Quali solo gli elementi chiave che definiscono DAMUR come brand ? Qual è la filosofia aziendale dietro a questo progetto?

L’hashtag DAMUR è il nostro elemento distintivo, e non si tratta solo del simbolo per comporre un numero telefonico, ma è l’emblema della generazione millennial. Sono piuttosto sicuro che là fuori ci sia qualcuno che ancora non sa chi siano Gucci e Louis Vuitton, ma tutti sapranno riconoscere benissimo il simbolo dell’hashtag.

–      Ogni nuova collezione porta con sé hashtag differenti : cosa rappresentano nella tua visione?

Li utilizziamo per esprimere messaggi scomodi di cui la gente non ama parlare in modo sincero e a cuore aperto. Penso che #DAMUR sia quella zona sicura in cui ognuno può esprimere ciò che veramente ha da dire. Pensate forse che Internet sia oggi uno spazio libero ? Io ritengo che la moda sia l’ultimo spazio libero in cui potersi esprimere, allo stato attuale delle cose.

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–    L’approccio che mostri nei confronti della moda esprime una certa fluidità di genere : è una carattestica costante del tuo stile, o hai in programma di diversificare la tua produzione in linee maschili e femminili?  

Non voglio dire che sia un elemento permanente, ma mi rattrista vedere come le collezioni prettamente maschili presenti sul mercato siano alquanto noiose ; spesso trovo che i modelli femminili siano più interessanti, è una questione di preferenze e inclinazioni personali direi.

–     Puoi descriverci gli elementi chiave della tua collezione AI/2019-20 

La nostra collezione AI/2019-20 si gioca su un equilibrio di tagli, materiali, mondo maschile, femminile, e tutto ciò che sta nel mezzo. Il nostro processo di design è un continuo fluire di ispirazioni, apprendimento e concretezza. Giochiamo con il denim e le sue diverse texture, le righe, gli stili e la ridefinizione dei capi d’abbigliamento. Il design di ogni collezione vuole motivare il cliente incoraggiandolo a sentirsi più sicuro nel mostrarsi fuori dagli schemi, più elegante e più disobbediente al tempo stesso.

–    Nelle ultime stagioni DAMUR è cresciuto velocemente, guadagnando consensi a livello internazionale : dopo il premio ricevuto da Premium, quali sono i nuovi progetti e i passi da compiere per dare ulteriore visibilità alla collezione PE/2020 ? Puoi darci un piccolo assaggio?

Come tutti sappiamo, la fashion week di Berlino negli ultimi tempi non ha brillato come quelle di altre città pià affermate, e molte persone hanno perso interesse nell’evento in sé. Proprio per questo vogliamo coinvolgere diverse realtà nella nostra prima sfilata con lo scopo di dimostrare che anche le sfilate di Berlino possono essere divertenti e autentiche. La nostra prossima collezione promette di far parlare di sé, perché sfida l’argomento tabù per eccellenza, il razzismo. Crediamo che ognuno di noi sia razzista in un certo qual modo, e prima la società se ne renderà conto, prima si potranno prendere provvedimenti.

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Damur TEAM

–    Un grande evento sarà protagonista della Fashion Week di Berlino : come state sviluppando il concept della vostra prima sfilata ? si tratterà di una classica passerella, o di qualcosa di diverso ?

Ha ha, non credo si possa trovare niente di standard quando si parla di #DAMUR. La standardizzazione è contro la nostra ideologia e la nostra filosofia. I berlinesi saranno benaccetti allo show? Restate sintonizzati su #DAMUR: puritani, prostitute, bianchi, neri e alieni saranno ben accetti.

–   Parliamo della vostra strategia di comunicazione : gli hashtag giocano evidentemente un ruolo chiave, quindi di conseguenza i social media e il target dei consumatori millennial sono molto importanti per voi…

Non ci limiteremo mai ad un unico target poiché noi creiamo per chiunque sia alla ricerca di un po’ di divertimento e passione nella vita. Certo, crediamo che i social media siano piattaforme essenziali per avvicinare i follower al messaggio di #DAMUR, ma allo stesso tempo sappiamo quanto sia importante comunicare di persona con la nostra audience. Per esempio, vi è mai capitato di vedere per strada i nostri stickers #FUCKANDGO e #IAMSLUT? Non potete capire con che velocità vengano esaurite le scorte. Il punto non è pianificare un gran numero di post alla settimana su Instagram; piuttosto, cerchiamo di integrare il nostro brand e la nostra audience nel quotidiano, vogliamo essere con loro quando al mattino scorrono il loro feed in pigiama, coi capelli ancora arruffati.

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–     Quali sono i mercati e i Paesi in cui DAMUR è più forte al momento ?

Ci siamo assicurati una forte posizione in Germania, Francia e Cina. Tuttavia, stiamo lavorando per arrivare anche all’Italia agli Stati Uniti, due paesi in cui la clientela è abbastanza sfrontata nei confronti della moda, e c’è quindi un grande potenziale per #DAMUR in questi mercati.

–    C’è un argomento in particolare che abbiamo tralasciato e di cui vorresti parlare ?

Sì, vorrei chiedere alla società la fuori « perché oggi si parla solo di bianchi e neri, e mai di gialli, mulatti, o ogni altro colore legato a una specifica etnia ? ». Ricordo di aver letto un articolo alcune settimane fa riguardo al potere delle minoranze. La tirannia delle minoranze, questo oggi mi preoccupa davvero. Ma fortunatamente, mi trovo in una posizione in cui posso affermare senza problemi : #IAMBLACK.

www.damur.fashion

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