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I Sogni Sono Desideri

vedi più pagine in Haute Couture Collezioni and Sposa n. 169

Balmain

Sfilare  a  Parigi  durante  l’haute  couture  fashion  week,  cinque giorni, fittissimi di impegni mondani e non, è il sogno e l’obiettivo di tanti, soprattutto di chi ha nelle vene l’amore per l’atelier, il ben fatto, lo straordinario, il prezioso, interpretato, di volta in volta, secondo i propri canoni culturali. Perché questo è un mondo davvero globale, qui convergono creatori con le più diverse esperienze e le più diverse provenienze, da Los Angeles ad Atene, da Barcellona a Roma, da Beirut a Pechino, tutti accomunati dall’idea di progettare capi che possano trasmettere emozioni. E di emozioni si tratta. C’è chi, come Karl Lagerfeld,  ha rivolto il suo sguardo verso l’amato XVIII secolo e ha disegnato  nuove dame di corte, dai bustini attillati e dalle gonne  trionfo  di  crinoline.  Nostalgia.  Chi  come  Giorgio Armani trae ispirazione dalle lacche cinesi e tutto splende nei rossi intensi e nelle organze traslucide. Voglia di luce. Mentre i londinesi Ralph and Russo riprendono i concetti cari al vintage anni Sessanta. Fedeli alla tradizione. E Giambattista Valli che con i suoi mille strati di tulle ha influenzato il fashion system. Icona di stile. L’ingresso di Balmain, che rientra dopo sedici anni di assenza, sotto l’egida creativa di Olivier Rousteing, conferma l’idea dell’alta moda come terreno dove potere realizzare le proprie visioni. Libertà.

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