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Intervista a Bertrand Guyon

 

 “Un abito non è solo stoffa: un abito è un pensiero”

Incontro con Bertrand Guyon, direttore stilistico della Maison Elsa Schiaparelli

Bertrand Guyon

L’appuntamento è fissato in place Vendôme. Luogo iconico del lusso parigino, che vanta un Comité dedicato, con la missione di preservare  “supplément d’âme de la place ”. Ed è già una storia da raccontare. Con un solo sguardo si coglie tutto questo spazio, dall’emblematica forma ottagonale. Un’atmosfera che cambia a seconda delle stagioni, austera d’inverno, luminosa d’estate. Qualche auto scivola elegantemente silenziosa. Qui si affacciano le vetrine dei gioiellieri storici, che di racconti intriganti ne hanno a mille. Un solo hotel: il Ritz, appena ristrutturato e reso ancora, più seduttivo, a  continuare  la sua leggenda. Altre stanze , altre storie. Come quelle vissute negli impenetrabili appartamenti, con vista,  abitati di volta in volta da chi conosce il mondo sotto sfaccettature inattese. Al  civico 26 abitava la contessa di Castiglione , al 12 Chopin. Entrambi esteti. Oggi al 21  si accede al Salon  Boutique di Pret à Couture: qui , Elsa Schiaparelli, negli anni Trenta,  inaugurò  il suo spazio , riaperto nel 2016 dalla nuova proprietà:  Della Valle, che ha acquisto il marchio nel 2006. Un ascensore,  tutto vetri e dorature, porta ai piani superiori, ma sono preferibili le scale, ricoperte da una soffice moquette  dell’inconfondibile rosa shocking  della Maison.  Ancora storie da raccontare. Nell’ atelier, sempre off- limits, le sarte orchestrate dalla première, sguardo severo e fiero, e dal direttore stilistico, Bertrand Guyon, al timone del brand dal 2015, hanno dato gli ultimi ritocchi alla nuova collezione Haute Couture. Alle spalle un curriculum perfetto, Bertrand Guyon, è un esperto dell’alta sartoria, fine conoscitore di tessuti e ricami, diplomato all’École de la Chambre Syndicale de la Couture Parisienne, ha lavorato da  Hubert de Givenchy , Christian Lacroix  e da  Valentino per sette anni collaborando con il duo stilistico Chiuri-Piccioli. Lo studio di Bertrand , dove ci inoltriamo , è raccolto e ricco della presenza di Elsa, un’atmosfera ovattata.

2017 , Haute Couture vuol dire…

“Sono tanti anni che ci si pone questa domanda, come se l’Alta Sartoria appartenesse al passato, mentre è più viva che mai. Rappresenta  un segmento importante, anche dal punto di vista commerciale, è l’espressione di abilità artigianali eccezionali, da chi realizza tessuti di grande qualità, a chi sa dipingere sulle sete, a chi sa cucire e dare forma ad abiti  fatti su misura, che tendono alla perfezione assoluta, dove il dettaglio fa davvero la differenza. Un universo a parte , che appartiene  al patrimonio del savoirfaire francese. E non solo, è un vero e scrigno dove si raccolgono quelle  virtù, che  senza l’Alta Sartoria rischierebbero  di andare perdute, l’ atelier è  una vera e propria una palestra di creatività. “

L’Oriente , fonte d’ispirazione per questa nuova collezione…

“ Il mondo di Elsa mi affascina e mi coinvolge totalmente.  E’ come un iceberg, se ne vede solo la vetta, e sotto, come nascosti, ancora tanti aspetti da decriptare e riportare in superficie. Non finisco mai di scoprire la personalità di questa donna così avanti  (lo  studio  di Bertrand, ricorda Elsa ovunque, dal suo ritratto ai manifesti pubblicitari, disegni, n.d.r.) così cosmopolita, così creativa, ma al contempo attenta alle esigenze delle sue clienti.  Durante  il corso delle mie ricerche ho ritrovato alcune foto del suo appartamento, dove  diversi oggetti appartenevano alla cultura orientale e poi, immagini di lei, elegantissima, vestita in ampie tuniche in seta. Ho ripreso queste suggestioni e le ho rielaborate,  cercando di mantenere equilibrio fra il passato e il presente. Negli archivi di Lesage, poi,  ho trovato un ricamo  originale, che ho riportato su una cintura,  è stato un momento esaltante. ”

Fra i grandi classici della Maison non poteva mancare il mitico rosa shocking , sia per il bomber  jacket sia per un abito ad assoluta leggerezza  e alcuni accenni negli  accessori

“Certo,  è il colore icona di Schiaparelli,  lo facciamo realizzare appositamente per noi , è uno speciale tono di rosa molto fresco,  che Elsa  definiva “brillante  impossibile,  sfrontato, piacevole, pieno d’energia”, Shocking . Particolarmente sensibile a tutto ciò che atteneva all’arte,  Elsa era in contatto con gli artisti più importati dell’epoca e questo ha segnato tutto il suo percorso creativo. Fra i suoi amici, con i quali collaborava attivamente, vantava nomi quali Francis Picabia, Salvador Dalì, Jean Cocteau , Man Ray  e Leonor Fini che disegnò la bottiglietta del profumo riprendendo le forme del busto di Mae West.  La scelta di un colore così speciale e la nascita dell’omonimo profumo,  segna una tappa importante per il lavoro di Schiaparelli.”

Qual è la sua idea di bellezza?”

“E’ un concetto molto vasto. Ci sono diverse espressioni di bellezza , da quella interiore, tutta da scoprire , quella esteriore, che subito ti conquista. E’ un’emozione.  Forte. Certo è che non potrei vivere senza.”

“La passeggiata indimenticabile della sua vita?”

Camminare a lungo, lasciando che  il tempo scorra  in tutta la sua dolcezza, sulle scogliere della Normandia, così selvagge, sentire il rumore delle onde infrangersi sulle rocce, guardare l’immensità del mare, farsi  avvolgere dalle atmosfere gotiche del luogo. Io sono originario di questi posti magici.”

Bertrand è molto sorpreso dall’ultima domanda, mi sembra quasi di essere stata indiscreta, chiudo il quaderno degli appunti. E parliamo di Mont Saint Michel, di certe leggende, di  buon cibo, di tradizioni, di questa terra che entrambi amiamo, qui nello studio che si affaccia su place Vendôme in una fredda giornata d’inverno.

Sonia Perfetti

Editor in Charge

Collezioni Haute Couture n.165

 

 

 

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