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Woolrich: roots in the future

Viaggio nell’archivio Woolrich: tra continuità e rinascita, il check pattern è protagonista

Desiderio di autenticità, ritorno alle origini, rispetto della tradizione e dei suoi valori sono i motori trainanti di un’attività di ricerca e di recupero del passato che continua ad affascinare e a fare presa sul consumatore contemporaneo.

Ben lontana dall’essere una semplice “operazione nostalgia”, quest’attività di ripescaggio stilistico si propone di riportare in luce testimonianze dello stile di un’epoca passata, che ha segnato profondamente un determinato momento storico o culturale. In un continuo gioco di rimandi tra passato e futuro, Woolrich apre per noi gli archivi dell’azienda, consentendoci di analizzare gli elementi di continuità e di rottura tra i capi heritage che hanno segnato il percorso creativo del brand, e le loro reinterpretazioni più attuali.

Come denominatore comune di questa evoluzione di stile che si snoda tra assonanze e contrasti, troviamo l’inossidabile “check pattern”. Utilizzato un tempo in ambito workwear e leisure, il celebre motivo quadrettato vive oggi una nuova “età dell’oro”, aggiudicandosi un ruolo da protagonista tanto sulle passerelle quanto nel decalogo di stile della generazione hipster. Lo ritroviamo così nelle pagine seguenti in versione all over, riproposto nelle diverse campiture del motivo a quadri, in un mash-up di linee e geometrie in cui l’ultima parola spetta al colore.

Tra i capi iconici che fanno parte del patrimonio Woolrich troviamo il tuxedo in lana a tre pezzi nella versione “hunting check”, così diffuso negli anni ’60 del secolo scorso da essere identificato con l’accezione di “Pennsylvania Tuxedo”. Perfetto connubio di funzionalità e versatilità, la storica overshirt in flanella conserva il celebre statement pattern denominato “buffalo check” su base rossa e nera, riproposto ed attualizzato in versione reversibile per la stagione a/i 2019.

Ma è soprattutto nel comparto outerwear che autenticità e tecnologia stringono il sodalizio più longevo: risale infatti al 1979 la prima collaborazione tra Woolrich e Gore-Tex per sviluppare un modello di parka da montagna che fosse impermeabile e traspirante al tempo stesso, destinato a diventare il capo emblema del brand. Oggi quel parka è sempre più tecnologico e performante, ha un’anima double face per adattarsi alle sfide climatiche, e vanta imbottiture innovative dal peso piuma: eppure sa raccontarci una storia che parla di verità e tradizione, perché solo sapendo da dove si proviene è possibile capire dove si sta andando.

By Lidia Casari, ph. Michele De Andreis, art direction and styling Alberto Caselli Manzini, model Will Odiete, styling assistant Giovanni de Pol

 

www.woolrich.com

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