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Primavera estate 2016, il denimwear celebra la dinamica degli opposti

L’infanzia, il gioco, la malizia nascosta nel cuore dell’innocenza convivono con stili razionali e decostruttivisti, cerebrali e postmoderni. La seduzione della nuda pelle si scontra con il mistero dei corpi nascosti, delle architetture tutte concettuali oramai lontane dall’anatomia naturale. E’ il denim prossimo venturo, che dalle passerelle di lignaggio alla ricerca dei pochi privilegia il virtuosismo stilistico, il volo pindarico di disegni e forbici nella commistione dei saperi artigianali e delle prodezze industriali.

Parliamo di Ashish, brand abituato a stupirci per la sprezzatura con cui tratta il jeanswear, che propone questa volta uno stile a tratti venato di nostalgie infantili: negli abitini in denim per lei dai grandi cuori traforati e bordati di rosso è però esiguo lo spazio lasciato all’immaginazione sul corpo di chi li indossa. In linea con questo filone di ricerca, che definirei “childish-fairy tale”, si collocano anche le proposte di I’M Isola Marras, di Alexander McQueen e di Holly Fulton. Antonio Marras si tuffa, per I’m, tra ricordi di vecchi merletti e memorie d’antan, con abiti femminilissimi decorati da ruches in denim e ricami della nonna. E’ quasi artistico il lavoro di collage d’elementi iconografici stereotipici, emblemi poetici del rigoglio della natura in estate sul little dress ampio e loose fit.

Appare analogo l’utilizzo di lavorazioni applicate, di cuciture preziose e ricami nel favoloso bustier di Alexander Mc Queen dai decori floreali vagamente déco che accompagna il jeans sdrucito e svuotato per tutta la lunghezza della gamba, poi completato dallo zoccolo in denim similmente decorato. Dal canto suo, la britannica Holly Fulton elabora un immaginario più folk mediante gli stessi strumenti. Ma veniamo alla tendenza opposta: il razionalismo fatto di destrutturazioni accorte che fa coesistere rigore e fantasia. Esso caratterizza la proposta di Ports 1961, di Kenzo, di Chloé, di Vector e di Marques’ Almeida.

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Firenze Pitti Uomo  Spring Summer 2016Ports 1961 show
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Vediamo come Ports 1961 si ispira assieme alla California e al caro vecchio West per le sue camicie e per le giacche in denim dal twist pulito, sottilmente erotico, capaci di valersi sapientemente del contrasto di tessuti in denim di colore chiaro o indaco. Un rigore che strizza l’occhio al trendy. Rinuncia invece a ogni vanità per puntare dritto alla pulizia formale più sintetica il denimwear di Kenzo, in cui la giustapposizione dei diversi lavaggi sulla linea orizzontale fa, da sola, la magia dello stile.

Di analoga impronta sintetica, ma di tutt’altro mood emozionale, è il lavoro di Chloe, che accanto a un abito neoromantico depurato e quintessenziato dal color indaco propone un completo lineare composto da giacca squadrata e ampi pantaloni. E mentre Marques’ Almeida proietta archetipi del femminile come le ruches da flamenco nel futuro ,le collezioni di Hood by Air e Vector inventano una nuova anatomia, nata dalla decostruzione e reinvenzione dei volumi e delle forme del corpo umano.

http://ashish.co.uk/

 

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Paris men fashion Week Spring Summer 2016Kenzo show
New York Woman Fashion Week Spring Summer 2016Hood By Air
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New York Woman Fashion Week Spring Summer 2016Hood By Air
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