A Francesca Castagnacci la seconda edizione del Premio Ramponi
La designer fiorentina si è aggiudicata l’edizione del premio dedicata agli accessori con le sue borse oniriche ed evocative ma anche audaci e attuali
Domenica 19 giugno, presso il salone White di Milano,si è svolta la cerimonia di premiazione della seconda edizione del Premio Ramponi,quest’anno dedicato agli accessori, che ha visto vincitrice la designer fiorentina Francesca Castagnacci.
Nato su iniziativa di Alfredo Ramponi, titolare dell’omonima azienda che si è imposta nel mondo della moda per aver inventato il primo cristallo sintetico, il premio, rivolto a designer di abiti e di accessori, mira a sostenere e a incentivare la progettualità e la ricerca nell’ambito del fashion femminile, dando visibilità a uno stilista in uno dei passaggi essenziali e al contempo più delicati della sua carriera: l’esposizione fieristica e la campagna vendita.
Nata nel capoluogo toscano, Francesca Castagnacci si diploma all’istituto d’arte e si laurea alla facoltà di Architettura in design di oreficeria. Assecondando pienamente la sua vena artistica, si affaccia con successo nell’universo fashion ottenendo in breve tempo numerosi riconoscimenti e iniziando a collaborare con prestigiose maison.
I suoi disegni particolarmente visionari prendono la forma di accessori e borse oniriche ed evocative, ma al tempo stesso audaci e innovative. Il suo stile attrae irresistibilmente chi è alla ricerca di pezzi unici, trasgressivi ma sofisticati.
La collezione di Francesca è stata votata da una giuria che comprendeva Massimiliano Bizzi fondatore di White, Mario Boselli presidente onorario della 
Camera Nazionale della Moda Italiana, Marta Casadei giornalista del Sole 24 Ore e Moda 24, Lorenzo Galliera editore di Nuova Libra, Alfredo Ramponi promotore del premio e CEO del’omonima azienda e altri esperti di vaglia.
La collezione P/E 2017 i Francesca Castagnacci prosegue un discorso già avviato sulla geometricità, dove ogni dettaglio si fa interprete di forti texture e geometrie. Forme nelle forme, gusci da cui emergono preziose e inattese materie. La tensione al contrasto si esalta nelle asimmetrie degli accostamenti delle sagome delle borse, nei materiali e nei colori: la morbidezza al tatto si oppone spesso a una costruzione rigida, tonalità decise a colori neutri, pellami di finissima qualità come coccodrillo e lizard a elementi a volte inconsueti. L’accessorio metallico, realizzato come un pezzo unico di gioielleria, rispetta i più alti standard qualitativi, quali l’utilizzi di leghe e trattamenti nickel e piombo free. Una collezione che parla la lingua della donna a cui si rivolge,decisa e forte ma al tempo stesso femminile e ricercata.